Consiglio su eventuale possibilità di "ritorno"

So che devo lavorare molto su me stesso, che forse quello che mi manca è la recita e non la persona vera. Ancora non ho capito qual'è la parte vera, forse non ne esiste una. Forse riuscite a capirmi.

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Si ti capiamo e come... Sissi ti ha dato un buon consiglio, faccio così anche io, distolgo il pensiero appena posso. Forza!!

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Ciao Alex, ti capisco. Oggi sto anche io così.. a terra. Non esiste una parte vera, è stata tutta una finzione.

Ultimamente ho riletto i suoi messaggi dopo il distacco. Inviti, voglia di condividere, pensieri. Ma a che pro, se hai intenzione vai a fondo oppure non mi cerchi più. Questa cosa mi ha destabilizzato

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Anche io li ho riletti e sono stata male. Che ti ha detto l' ultima volta che vi siete sentiti?

Ha iniziato dicendo che tanto non mi interessava se lei scriveva, che aveva mandato una collega a lavoro da me, concludendo "vabbè era così tanto per dire". Non ho risposto ed è sparita.
Sono contrario alle amicizie con le ex e volevo vedere la sua volontà. Andare avanti a messaggi uno al mese non ha senso, magari un invito a cena ma sempre senza sbilanciarsi

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Premetto che parliamo di persone adulte ed ognuno con i propri casini quindi non vedo perché fingere

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Da quanto non la senti?

Più di 5 mesi, né vista né sentita

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Anche io 5 mesi poi mi ha mandato una mail pietosa( avevo cambiato numero). Ci sono ricascata. Siamo stati insieme poi si è allontanato piano piano. Un messaggio ogni due tre giorni..che serviva solo a tenermi legata.Nel frattempo ho scoperto che era fidanzato felicemente, così gli ho scritto di non cercarmi più ed essere felice. Non ha mai risposto. Mi ha lasciato in uno stato di dubbio e agonia( praticamente potrebbe tornare o non tornare mai piu).Oggi l ho bloccato su whatsapp e va bene così.

Mah, non so cosa pensare, vedremo. Io non la cerco di sicuro.

Inviato con Topic'it

Ma lei ha modo di contattarti?

Certo. Sa dove lavoro, ha mail Cell amici in comune numero del lavoro

Inviato con Topic'it

Anche io sto vivendo un periodo difficile...ho raccontato le ultime vicende nella sezione privata, sono stato io a ricontattarla tramite email, purtroppo mi aveva bloccato su Whatsapp e quindi ho dovuto cercarla tramite posta elettronica, speravo qualcosa fosse cambiata, invece nulla...solite accuse, solito farmi sentire in colpa, solite frasi sul fatto che io non la ami veramente...che poi mi ha bloccato su tutti i social ma poi sa tutto di me, si accorge anche se metto un like, avrà mandato qualche spia segreta.

Bisogna cambiare prospettiva, sapendo riconoscere ciò che é utile affinché la nostra vita torni a procedere in maniera fruttuosa.

Ogni uno di noi é nato in un luogo ben preciso. Lo definirei il nostro ettaro di terra personale. Non ci é dato sceglierlo, ci viene appioppato senza alcun merito, senza alcuna colpa. La stragrande maggioranza delle persone nasce in un territorio dalle caratteristiche molteplici: un pò giardino, un pò frutteto, un pò incolto e selvatico. Poi ci sono gli estremi: c'é chi ha avuto la fortuna di ritrovarsi in un appezzamento simile al giardino dell'Eden, e chi si é ritrovato in una landa particolarmente brulla, arida e polverosa.

L'ettaro di cui parlo non si può vendere, ne barattare, ne tantomeno c'e se ne può disfare. É li, punto e basta, parte di noi. É la nostra origine.

Cosa farne? Parlo per me: ci ho vissuto, senza troppi pensieri. Il mio appezzamento era bello, parecchi fiori, molte piante da frutto, poco incolto, non proprio un giardino dell'Eden ma certo nulla di cui potersi lamentare. Il punto é che ogni appezzamento, con le sue particolari caratteristiche, presenta le sue insidie.

Le insidie di chi ha avuto la sfortuna di ritrovarsi un appezzamento particolarmente arido e brullo sono evidenti. É un appezzamento che non può permettere, così com'é, il sostentamento. Le insidie di chi si é ritrovato un bell'appezzamento sono altre. Lo si può dare per scontato, mentre non si dovrebbe. Si potrebbe incorrere nell'errore di vedere nella buona sorte una segno di un merito che in realtà non c'é, oppure si potrebbe rimanere intimiditi dall'incessante lavoro di cui necessita per essere mantenuto nella maniera in cui l'abbiamo trovato, per poi darlo in eredità a chi verrà dopo di noi. Io, di questi possibili errori, ho peccato nei primi due: avevo una propensione a darlo per scontato e al contempo avevo dubbi che la buona sorte che mi é toccata fosse del tutto casuale. Nella buona sorte mi é piaciuto vedere un segno di un merito che non c'era.

Nel tempo mi sono abituato a vedere persone varie che si affacciavano alla siepe del mio ettaro personale. C'é chi era amichevole, chi era ostile. C'era chi mi ha dato dei ottimi consigli per meglio accudire le mie piante, e chi avrebbe voluto rubarmene. Con il tempo mi é parso abbastanza evidente che il mondo é popolato grossomodo da due categorie di persone. C'é chi vede un pezzo in più di un puzzle che illustra una bella opera in un ulteriore appezzamento di terra ben tenuto, e c'é chi non và al di là dell'invidia perché magari lo vede più bello del proprio.

Poi un giorno si affacciò una persona diversa. La voce era suadente, l'espressione tenera, i concetti che esprimeva erano miele per le mie orecchie. Dopo aver parlato quanto bastava per convincermi che fosse una voce amica, mi disse qualcosa che avevo sospettato seppur non pienamente creduto fino ad allora. Mi disse: vieni a vedere il mio di giardino, mettendolo insieme al tuo e unendo i nostri sforzi, potremmo senza dubbio riprodurre l'Eden. Aggiunse: il tuo é bello, eppure qualche rovo c'é di certo, qui e lì, eppure qualche ortica. Insieme possiamo fare di meglio.

Mi prese per mano, e mi feci condurre. Camminammo molto, dieci anni. Man mano che passava il tempo, camminando, il paesaggio cambiava. Mi stava conducendo verso sud, e io presi a sognare un paradiso tropicale. In verità però seppur faceva sempre più caldo, il territorio diventava progressivamente meno fertile, più roccioso, brullo.

Ad un certo punto cominciai ad avere qualche dubbio, fu quando, guardando in tutte le direzioni non vidi più alcun albero all'orizzonte, ma solo arbusti. Chiesi: ma sei sicura che stiamo andando nella direzione giusta? Non ti sei persa? E lei rispose: Lo so, sembra brullo, ma questo non é niente. Più in la c'é un oasi meravigliosa dove l'acqua sgorga dolce e fresca, dove crescono frutti tropicali che tu non hai mai visto, dolci e succulenti. Li non esistono ne ortica, ne rovi. Decisi de crederle, avevo camminato già così tanto da pensare che la nostra meta dovesse essere più vicina del giardino che mi ero lasciato dietro. Eppure, nel crederle, stavo decidendo inconsciamente di sottovalutare tutto quello che i miei occhi vedevano: ormai non c'erano neanche più ne sassi, ne arbusti attorno a noi. Solo sabbia e polvere.

Due anni camminai nella sabbia e polvere. Dopo il primo anno compresi che era inutile ragionare con chi mi conduceva e che sarei dovuto tornare indietro. Eppure non mi capacitavo di cosa lei potesse guadagnarci nel farmi questo. Nel secondo anno stavo pianificando come abbandonarla. Quando arrivò il momento e le divenne chiaro che avevo compreso che mi stava conducendo nel nulla, cominciai a capire attraverso la sua reazione, cosa ci stesse guadagnando. La maschera cadde. Non vidi altro che odio e rancore. Mi disse: "tu questo territorio meriti, non altro. Se sei cosi scemo da lasciare il tuo giardino per seguirmi fin qui é perché meriti di vivere qui. É cosi che funziona il mondo."

Ora, in questa situazione, cosa é importante sapere? É importante sapere come geologicamente sia possibile che esista un deserto? Di certo no. É importante sapere perché mi ha condotto nel deserto? Se ci si accascia li, finché non ci diventa chiaro perché ci é stato fatto, si rischia di disidratarsi e di morire, quindi non é un opzione.

Due sono le cose da tenere a mente. La prima é che il nostro ettaro personale non può essere ne scambiato, ne ceduto, ne venduto. Credere diversamente é un illusione. La seconda é di sapere che l'unico potere che abbiamo é di alterare il nostro ettaro personale, accudendolo, affinché meglio risponda alle nostre esigenze. Attenzione però, perché a volte si rischia di cambiare qualcosa che in realtà serve, anche se non c'e ne rendiamo conto, per qualcosa che non serve. Prima di estirpare il rovo, aspettiamo quanto basta per cogliere le more, poi decidiamo se effettivamente non lo vogliamo. Prima di eradicare l'ortica, cogliamone un pò, facciamoci una padellata di verdura cotta, una tisana, poi decidiamo.

Infine perché mi ha condotto nel deserto? Per due motivi. Il primo é che lei crede di potermi lasciare qui, nell'ettaro personale dove é nata lei, e prendersi l'ettaro mio. É un illusione. Il secondo é perché non si é voluta rendere conto che l'unica opzione reale che ha é di rendere fertile il suo ettaro, per quanto difficile possa sembrare. Lei ha deciso di ribellarsi al fatto che per una sorte che non dipende da lei debba lavorare così tanto prima di avere anche una sola pianta, un solo frutto, mentre altri, per meriti che non hanno, se li trovano belli e pronti. Quindi? Quindi ha deciso di dimostrare a se stessa quanto siamo scemi nel dare scontato ciò che non dovremmo dare per scontato, e come conseguenza quanto facilmente siamo pronti ad abbandonare un qualcosa che non dovremmo mai abbandonare.

Però... c'é un però...

Questo non cambia che lei avrebbe dovuto scavare un pozzo, piuttosto che combattere l'ingiustizia della sorte con un'altra ingiustizia. Non é ne merito, ne colpa mia se il mio ettaro pareva particolarmente bello, e non era ne merito ne colpa mia se il suo ettaro era di terreno desertico. Finché lei non scava il pozzo, finché non impara a trasformare il suo ettaro da deserto in oasi, nulla mai cambierà per lei. Se non é colpa sua che il suo ettaro sia di sabbia, é altrettanto vero che é esclusivamente colpa sua che rimanga tale.

L'unico modo di fruire di questa vita sta in ciò che riusciamo a fare del nostro ettaro personale. Il resto sono solo illusioni. Quindi? Quindi inutile farsi troppe domande. L'unica é voltare le spalle, tornare nel nostro ettaro ed imparare a diventare dei giardinieri provetti che sappiano innanzitutto riconoscere ciò di cui si ha bisogno per raggiungere un reale benessere, e poi sappiano scegliersi la varietà delle "piante" da tenere, trovando l'equilibrio giusto tra le varietà necessarie per accudire a tutte le nostre esigenze ed al nostro benessere. Quindi? Quindi bisogna saper riconoscere, prima di tutto, quali sono le reali esigenze per il nostro benessere. Solo dopo si può capire quale varietà di "piante" ci sono indispensabili. Questa é l'essenza del viversi l'esperienza di questa esistenza terrena. Quello che fanno gli altri poi, e perché, lascia il tempo che trova, perché noi non possiamo esserne responsabili. Siamo responsabili solo di ciò che facciamo noi.

Ciao a tutti. Come da copione il mio ex è tornato. Vi racconto come è andata. Dopo avergli mandato un messaggio in cui gli chiedevo gentilmente di lasciarmi in pace , è sparito. Dopo 10 giorni mi ha chiamato con numero anonimo. Per un giorno intero ha fatto la parte del folle innamorato, ha implorato il perdono, di vederci ,di passare un giorno insieme. Ho risposto per prendere tempo "ci penso". Dico per prendere tempo perché già sapevo che il giorno dopo avrebbe fatto finta di nulla e mi avrebbe trattato male. Detto fatto. Ieri l' ho cercato e per provocazione gli ho chiesto a che ora sarebbe venuto a prendermi. Mi ha risposto che non ci saremmo visti, che aveva da fare, che ha comprato una casa a mare ed è felice con la nuova fidanzata. Come se fossi stata io a cercarlo..peccato che è andata esattamente al contrario. Non so se ridere o piangere, davvero.

Ovviamente gli ho scritto di ricoverarsi perché davvero ha perso la testa. Come è finita? Si è offeso e mi ha bloccato su whatsapp per non farsi più disturbare. RIPETO è lui che mi cerca ogni volta, io non l ho mai fatto. Mi sembra tutto così assurdo.

Ciao Nives, il modo di comportarsi dei narci è diverso da quello dei non narci. Se provi a fare finta di essere lui, quello che è successo è logico:quando ti ha cercato l'ha fatto perché ne aveva bisogno, per nutrire la sua nevrosi, chissà forse sta triangolando con la fidanzata, e poi dato che tu non ti sei comportata come lui voleva, ha attuato subito la modalità denigrazione.
È triste ma è così.

In realtà già aveva cambiato idea mentre mi faceva la proposta; mi prende solo in giro, lo fa sempre.

Da bloccare ovunque, troppo fastidioso un comportamento così. Sarebbe bello tu parlassi con la sua nuova donna e le chiedessi di dirgli di lasciarti stare......

Inviato con Topic'it

Sta facendo questo da un anno. Mi scrive e il giorno dopo cambia idea..è un gioco perverso il suo. Perverso davvero. Fa tutto da solo; non so cosa voglia. Ci sto pensando seriamente a contattare la fidanzata. La mia pazienza è finita

Si merita di essere sputtanato, senza pietà così come non ne ha lui

Inviato con Topic'it

Io non capisco davvero che senso ha fare questi teatrini. Sparisce poi mi scrive; mi invita ovunque poi litiga
DA SOLO e risparisce(tutto questo nell'arco di 12 ore o meno). Il bello è che quando gli ho fatto notare la sua incoerenza/follia mi ha chiesto di bloccarlo. E certo così da passare per vittima. Prontamente gli ho risposto: "bloccami tu o parlo con la tua ragazza". Magia: mi ha bloccato. Vediamo che si inventa stavolta.

Colpito nel segno. Credo non sappiamo perdere e lo hai messo difronte ad una sconfitta sotto forma di figura di mer*a

Inviato con Topic'it

Ma secondo voi perché tornano nei momenti più inopportuni? Esattamente 7 giorni prima di un mio concorso. È tornato solo per destabilizzarmi. Ovviamente non mollo ma studiare ora mi risulta più pesante.