amore, narcisismo e relazioni patologiche
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So che devo uscirne, ma ancora è difficile - Pagina 2 Empty Re: So che devo uscirne, ma ancora è difficile

Mar Ott 23, 2018 5:47 pm
E' difficile rialzarsi quando guardiamo a ciò che ci é accaduto con l'ottica di quale spirito ci ha mossi nel nostro slancio verso di loro, e cosa ci saremmo meritati. In quest'ottica ciò che abbiamo vissuto non ha senso, e in quanto tale, difficilissimo da accettare.

Però se adottiamo un punto di vista diverso, se ne esce. Il punto non é ciò che ci saremmo meritati, il punto é esclusivamente "cosa abbiamo reso possibile". Non bisogna confondersi.

Dovresti saperlo bene quanto me, abbiamo reso possibile ad una persona che non ci ha amato, ma che ci ha sfruttato volentieri, di farci credere che era la nostra anima gemella. In pratica abbiamo confuso una immagine di noi stessi, riflessa verso di noi dal NP mentre ci "copiava", scambiandola attraverso questa inaspettata esperienza, per una anima a noi gemella. Ecco cosa é stato reso possibile, con la nostra complicità. Poco importa che non ne fossimo coscienti, la vita ha subito sopperito a questa nostra ignoranza facendoci incrociare una di queste persone.

Sta' a noi decidere se questa circostanza sarà il nostro "vaccino" o se intendiamo inseguire l'NP, con l'illusione che possiamo metterlo con le spalle al muro, e forzarlo a capire ciò che per sua natura non sarà mai disposto ne a capire ne a accettare: la verità. Nel preciso momento però in cui cediamo alla tentazione di inseguirli, di cercare una rivalsa, o anche solo un chiarimento, stiamo ricascando nel loro giochino in cui siamo noi a dare importanza a qualsivoglia cosa dica o faccia una di queste persone. Quella é l'origine dell'errore: ciò che possono dire o fare non é importante, é solo quello che é disposto a dire e a fare un "malato".
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Mer Ott 24, 2018 2:18 am
Puoi rialzarti Alex e più forte di prima, prendila come una sfida, sarà che a me le sfide piacciono, lavorando su te stesso capirai che è un’occasione per migliorarti, per capire i tuoi punti deboli e piantare dei bei paletti che nessuno deve superare, perché il primo rispetto lo devi a te.
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Mer Ott 24, 2018 2:28 am
Dovresti saperlo bene quanto me, abbiamo reso possibile ad una persona che non ci ha amato, ma che ci ha sfruttato volentieri, di farci credere che era la nostra anima gemella. In pratica abbiamo confuso una immagine di noi stessi, riflessa verso di noi dal NP mentre ci "copiava", scambiandola attraverso questa inaspettata esperienza, per una anima a noi gemella. Ecco cosa é stato reso possibile, con la nostra complicità. Poco importa che non ne fossimo coscienti, la vita ha subito sopperito a questa nostra ignoranza facendoci incrociare una di queste persone.

Queste parole di Undefeated sono la perfetta sintesi del cuore del problema e quindi della sua possibile soluzione.
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Mer Ott 24, 2018 11:28 am
Se è vero che l'NP non avendo empatia non prova neanche sentimenti anzi, tende ad invidiare l'empatia altrui, capisco che nella fase iniziale tenda a copiare le manifestazini affettive del partner. Questo però non deve diventare una colpa del partner di aver dimostrato ed essersi sbilanciato perchè lo ha fatto in assoluta buona fede sulla base di ciò che sente in quel momento.. Poi l'NP capisce che quel comportamento non gli appartiene ( come mi sono sentito dire ) ed inizia ad essere freddo e accusatorio mandando il partner in confusione perchè di colpo si trova difronte un'altra persona.
Non ci si può limitare nelle manifestazioni d'affetto se uno è fatto così, solo per paura a priori che queste non siano recepite o accettate.
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Mer Ott 24, 2018 11:56 am
ciao , avevo risposto ieri ...ma tutto cancellato...
comunque, si orribile tutto cancellato, e loro non ricordano niente, siamo un errore , ma anche una tacca nella loro testa. Noi possiamo dire di aver dato tutto, anche oltre il possibile (ecco dove dobbiamo lavorare ) per il resto ....no contact e guarire. Volevo dirti una cosa. Il silenzio da parte sua e' un sistema per piegarti. E' un trattamento mentale (fatto anche in guerra ai prigionieri) che lede gravemente la personalità di chi lo riceve. Ti dice che non conti che non esisti che non sei niente nemmeno per rivolgerti la parola . Non vederlo come una cosa negativa, ...girala a tuo favore e di': che fortuna che non mi chiama o scrive, ora respiro ,e solo così potrò vederla , vederci per cosa è accaduto davvero.
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Mer Ott 24, 2018 12:57 pm
Non sentirla o vederla fa stare meglio anche perchè temo che affrontando l'argomento con lei non risolverei niente, sono sicuro che negherebbe tutto o non risponderebbe e farebbe passare tutto come la cosa più naturale del mondo. Già successe cose simili. Resta il pensiero di come possa una persona staccare repentinamente la spina anzi, manifestarsi ancora quasi affettuosa e felice della tua presenza anche dopo averla staccata. Poi il nulla. Mille domande che è meglio non farsi più.
A volte penso....e se non fosse NP? Le coincidenze con le caratteristiche fondamentali sono troppe però.
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Mer Ott 24, 2018 4:01 pm
Datti tempo. L'accettare la realtà é una cosa più complessa di quanto non vorremmo. Non basta comprendere razionalmente, bisogna aspettare per riuscire ad accettare emotivamente, intimamente, la "nuova" realtà. Per nuova realtà intendo l'aver cominciato a scoprire cosa ci è realmente successo accanto a queste persone, e perché. I dubbi sono solo un riflesso della nostra difficoltà ad accettare che possano realmente esistere persone come loro.

Non ti preoccupare, è uno shock vero e proprio. Le implicazioni nel rendersi conto che persone cosi esistono per davvero, e sono (dicono) il 5% della popolazione vuol anche dire che ne hai incrociati anche prima, senza rendertene conto. Pensaci. Comunque, ribadisco, ci vuole tempo per pienamente "assorbire" tutto quello di cui ti stai rendendo conto, è normale, è una tappa obbligata.

Lo so... a volte sembra che sarebbe più facile voler credere che lei non fosse NP...

Valuta tu cosa è finzione (magari di comodo) e cosa sia la realtà. Sappi che l'unica cosa che non viene perdonata in questa vita è di voltare le spalle alla realtà. Se non ci credi osserva da lontano il tuo NP, attraverso il tempo, vedi che tipo di vecchiaia si vivrà... poi ne riparliamo, io non ho fretta.
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Mer Ott 24, 2018 6:00 pm
Io non sono del tutto convinta che gli NP siano del tutto incapaci di empatia e che non siano in grado di amare. O meglio. Ci provano, a volte ci provano davvero, perché in fondo sanno, si conoscono. Dunque almeno all'inizio ci provano, ma è come se ad un certo punto la loro parte oscura li sopraffacesse e niente....da quel punto in avanti diventano distruttivi.
Sicuramente non sono capaci di amare, ma possono sentirsi innamorati. La loro dannazione è assurda. Non riescono a realizzare, perché non ne hanno acquisito le capacità, ciò che nel loro profondo desiderano più di ogni altra cosa e al tempo stesso temono e rifuggono. Si rovinano con le loro stesse mani, continuamente, non possono godere delle attenzioni che ricevono perché se ne sentono soffocati, diventano sprezzanti dinanzi all'offerta amorosa, fuggono la felicità per rinchiudersi nel loro piccolo mondo di rancore, di insoddisfazione per tutto e tutti. Io ho conosciuto 4 NP nella mia vita, fortunatamente ne ho subito solo uno. So per esperienza che hanno degli sprazzi di coscienza, che a volte si rendono conto di essere sbagliati, che soffrono. Senza però riuscire a fare mai nulla per migliorare, vivendo continue frustrazioni. Alle quali reagiscono indurendosi, scrollando le spalle e andando avanti in qualche modo, nonostante tutto, per istinto di sopravvivenza. Ma non c'è crescita, non c'è speranza. Se vivranno una vecchiaia triste dipende da tanti fattori, non è detto che sia necessariamente così. Spesso la fanno franca, spesso invecchiando migliorano un po', spesso i figli li amano e li accudiscono devotamente. Quanta felicità o infelicità saremo riusciti a strappare a questa vita non lo sapremo fino alla fine. Noi e loro, credo.
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Mer Ott 24, 2018 6:27 pm
L'inizio del mio approfondimento psicologico prese via proprio nel tentativo di capire questo freno che aveva nel mostrare affetto, con gesti e parole. C'era qualcosa che la portava a non sbilanciarsi, non so se per paura di soffrire in futuro nel caso di chiusura della relazione da parte mia, preferiva rinunciare e limitarsi piuttosto che lasciarsi andare. Estremamente autocontrollata, iper razionale, paura di avere torto e sbagliare. Col tempo ho capito che quello che le piaceva era l'idea di avere un compagno, così come le piaceva l'idea di avere una famiglia, ma quest'ultima si è rivelata una drammatica delusione.
Forse il punto è proprio che vivono di immagini, di stereotipi che vogliono anche trasmettere, ma che non sono. Sembrava quasi impacciata nel vivere una relazione con felicità perchè sembrava come se fosse non nella sua natura e quando è così poi il velo si squarcia addossando le colpe che conosciamo bene. Si pulisce la coscienza.
Sono cose che si capiscono solo dopo purtroppo, alle quali non possiamo pensare presi dallo slancio e dalla sincerità.
Per me era tutto voluto, per lei forse era solo calcolato in un goffo tentativo.
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Mer Ott 24, 2018 8:31 pm
I mezzi che usiamo per spostarci determinano la destinazione che possiamo raggiungere. Certe destinazioni le possiamo raggiungere solo a piedi, per altre ci vorrebbe un'auto, per altre ancora servirebbe un treno, per altre una imbarcazione e per altre ancora forse ci vorrebbe un aereo. Se mi vedi prendere un treno, non sto andando tra il piano terra ed il primo piano di una casa. Tra i due piani di una casa mi ci vedrai andare, piuttosto, a piedi.

Bene, alla stessa maniera quando noi preferiamo l'utilizzo di una certa serie di strumenti piuttosto che altri, nel perseguire ciascuno la nostra vita, otterremmo alcuni risultati piuttosto che altri. L'adottare un fare anaffettivo nei confronti di chiunque, indipendentemente dalla natura di chi ci si presenta innanzi durante la propria vita, mettendo se stessi davanti a tutti e tutto, e creando una cortina di falsità per giustificarsi e passare inosservati mentre sfruttiamo chiunque c'e lo permetta, con sotterfugi che se scoperti non possono che essere condannati, e' di per se una scelta. Ed è una scelta che determina la natura di dove si arriva, nella vita.

L'NP può migliorare con il tempo? Si, ma comunque per tutti i motivi sbagliati. L'NP migliorerà invecchiando se si ritrova ad avere meno leve con cui esercitare pressioni sugli altri, e ne prende atto. Comunque non sarà un evoluzione del loro pensiero, sarà soltanto un aggiustare il tiro viste una serie di circostanze, utilizzando i soliti strumenti di una vita intera, che però magari sono diventati nel frattempo logori agli occhi di chi è stato condannato a viverci accanto a vita, tipo figli, fratelli. Sono d'accordo con Angelica quando dice che fino alla fine non ci sarà dato comprendere quanta felicità o infelicità riusciremo a strappare a questa vita. Però non posso essere d'accordo nel pensare che gli strumenti che finiamo per prediligere come nostri, quei strumenti che finiscono per contraddistinguerci come individui, non abbiano alcuna influenza sugli obbiettivi che possiamo o non possiamo raggiungere attraverso la nostra vita. Se usi i mezzi che usava Al Capone e lo contraddistinguevano come tale, non finisci come madre Teresa di Calcutta, al di là di quello che vorremmo credere.

Quindi un NP verrà accudito devotamente nella sua vecchiaia? Forse. Ma perché? Perché é amato? Lo dubito. Perché é riuscito a convincere qualcuno che valga la pena di farlo? Più probabile. Illudendo il povero malcapitato? Molto probabile... oppure verrà accudito da qualcuno che vuole, per se stesso, proprio contraddistinguersi dal NP, accudendolo indifferentemente dal fatto che sia uno str*nzo/a inenarrabile. Ma la felicità, è un altra storia. Non venitemi a dire che un NP nella sua vecchiaia si ritroverà circondato durante le festività da schiere di figli, nipoti e pronipoti adoranti, che assaporano ogni momento passato con il loro vecchio NP. Mi dispiace, non ci credo. Nella migliore delle ipotesi l'NP potra' essere il "vecchio str*nzo" con i soldi a cui tutti preferiscono non andare almeno che non siano totalmente disperati, tipo minacciati con pistola alle tempie per la restituzione degli interessi allo strozzino. E questo solo se l'NP non ha perso tutti i soldi, attraverso la sua patologia, che ha prima estorto, rubato, e forse anche in parte guadagnato attraverso la vita. Già, perché non ci scordiamo che se l'NP guadagna 10 vuole ostentare 20, e se ne ha 20 invece, vuole ostentare 40. E' anche per questo che è portato ad escogitare 1000 stratagemmi per "trovare" di continuo sempre più soldi.

Per tornare alla vecchiaia, nella peggiore delle ipotesi invece, per salvaguardare la propria sanità mentale, quello stesso NP è probabile che diventi proprio il tipo di genitore che rivedrai volentieri soltanto quando sarai chiamato al suo capezzale.

No, l'NP, nel suo infinito ed incontrastato egoismo, navigando in un mondo auto-costruito di menzogne e falsità, non ha una vecchiaia felice, giusto come non ha una vita felice. Al massimo sarà impegnato ad ostentare felicità, proprio come fanno sempre, per far vedere che tutto và come desiderato e che sono in controllo. E' comunque, e rimane, un esistenza in fuga. In fuga dalla realtà, dalla verità, sempre ostaggio della propria patologia, e tutte le fughe prima o poi finiscono. Le fughe dalla realtà però finiscono sempre alla stessa maniera: con la realtà che rimane lì, inalterata, e non con un miracoloso "e tutti vissero felici e contenti da li in poi, per sempre", come premio perché ci siamo ostinati abbastanza a ripudiare la realtà, qualsiasi essa sia.

Se i nodi devono attendere prima che arrivi un pettine, rischi che ti ritrovi con la capigliatura da Rasta, non rischi di finire con una chioma fluente fino al sedere, senza doppie punte, come le belle signore nelle pubblicità. E se il giorno dopo la capigliatura da Rasta riesci ad ostentare una chioma liscia e setosa fino al sedere, vuol dire che hai tagliato tutto ed ora indossi una parrucca... c'è poco da inventarsi, al di là dei desideri e le fantasie che insegue un NP.
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Gio Ott 25, 2018 11:28 am
Credo che tutto sommato loro riescano a crearsi una felicità tutta basata sui loro principi, circondati da persone come loro tenendosi compagnia solo per non stare soli. Credo che dietro l'indifferenza ci sia proprio la voglia di farsi vedere felici tranquilli e realizzati, almeno nel mio caso, poi se dentro soffrano non lo saprà nessuno.
Stare sola non è un dramma, anche perchè si compara con persone affettivamente sole. Da ciò che mi raccontò le sue storie passate sono state principalmente di fuga dove non poteva avere il successo immediato, mai una lotta o un passo indietro sulle proprie posizioni.
Credo anche che la sofferenza causatale dalla separazione dall'ex marito fosse più per la fine del sogno della famigliola felice che stava intraprendendo piuttosto che per la fine di un amore. Piccole battaglie che o si vincono o si abbandonano e anche se si vincono sono a termine.
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Ven Ott 26, 2018 10:02 am
Alex,

Per forza di cose la loro è una felicità di facciata, e se non lo è rimane comunque una felicità effimera, fragile, comunque basata su un fondamento di molteplici "non-verità" ovvero interpretazioni "creative" del passato, del presente, di chi si é, di ciò che si fa e del perché si fa. Sarà sempre e comunque una felicità vissuta all'ombra della paura che qualcuno si renda conto, o gli ricordi, cosa sia diventato nel corso della sua metamorfosi in NP. In più vorrei anche sfatare un qualcosa di cui non se ne parla mai. Si dice che l'NP non abbia la forza e la presenza d'animo necessaria per affrontare il prendere coscienza della sua patologia. Credo noi tutti possiamo confermare quest'affermazione. Attenzione però perché L'NP oggi giorno, finisce pure lui/lei, come noi, a leggere sulla patologia NP. Insomma, una discreta fetta di NP hanno letto qualcosa sulla patologia e, da buon NP, hanno comunque trovato la maniera di relazionarsi alla patologia trovando una narrativa "onorevole" per giustificarla. Questo non togliendo che comunque non ammetteranno mai di essere NP ad altri o anche solo di aver un dubbio in merito.

Quello che voglio dire é che dubito che non ci sia, sepolto in qualche buco remoto, un subconscio che tormenta l'NP. Credo che l'NP non si renda bene conto che il subconscio sta a noi come la nostra ombra sta al nostro corpo: non ci può essere ombra senza un corpo fisico, sotto al sole. Non ci può essere corpo fisico sotto al sole, senza produrre un ombra. Non si può avere l'uno senza l'altro. L'NP di fatto vive una vita in fuga, con un "escamotage" pronto per fronteggiare qualsiasi evenienza in cui la realtà rischia di raggiungerlo. In pratica è come se vivesse il mito di poter "seminare", accelerando abbastanza, la propria ombra. Un ombra che stà lì per un motivo ben preciso: Il subconscio è il grillo parlante di Pinocchio, è una spia di allarme appositamente studiata per il nostro bene. Tutti hanno un subconscio, e non ci si riesce a sbarazzarsene, proprio come non ci si riesce con la nostra ombra. L'unica cosa che tenta l'NP è di "screditare" il proprio subconscio, per poi giustificare di ignorarlo. Ma non è che non c'e l'ha. Non ti preoccupare... che soffrono eccome.

L'NP non può non viversi il timore, pur se solo a livello inconscio, che un giorno possa venir sorpreso senza l'escamotage giusto, e che tutto il castello di carte (tutti gli alibi e le false verità che si è costruito e dietro le quali si è barricato per non sentirsi un verme) gli crolli addosso. Prova ne è che "la rabbia" dell'NP da cosa viene scatenata, più che da qualsiasi altro? Quando li contesti, gli dici che sono emotivamente disfunzionali, quando non li ascolti più perché tanto ti sei reso conto che quello che dicono viene da una persona che non sta bene con la testa e quando gli dici che sono cosi "malati" che stanno rincorrendo inutilmente, con i mezzi sbagliati, una chimera. Insomma, vanno in panico ogni volta che li esponi alla verità. Questo può solo succedere grazie al fatto che nonostante la neghino, loro pure conoscono la verità... non è che la ignorano. Sono loro, con il loro comportamento che ti dicono che soffrono, e cosa sia che li faccia soffrire e quindi temono: la realtà della loro condizione, e di riflesso la verità, per estensione in tutte le sue forme più sconvenienti. Un problema da niente...
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Ven Ott 26, 2018 5:01 pm
Credo che chiunque è arrivato in questo forum cerca sicuramente un confronto ed una valvola di sfogo ma anche qualche consiglio su come affrontare il dopo nelle varie fasi. Conoscere gli step potrebbe servire per arrivare a tagliare definitivamente questo legame perchè una volta alzati gli occhi dalla tastiera il pensiero spesso e volentieri torna lì dove non dovrebbe andare.
Facciamo un grande sforzo su noi stessi, fisico e mentale, che meritiamo solo serenità.
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Ven Ott 26, 2018 5:27 pm
Ciò che meritiamo qui non c'entra niente. Possiamo diventare pazzi pensando a ciò che meritiamo. Di certo non aiuta.

Qui l'unica cosa che c'entra e "di cosa ci siamo resi complici?"

L'unica altra cosa che c'entra è il cogliere l'occasione da questa nostra esperienza con un NP, per capire. Capire come si può venir manipolati, come si può essere indotti all'autodistruzione pur di aiutare chi pensiamo di amare, come possiamo non esserci resi conto di chi realmente fosse la persona con cui abbiamo avuto a che fare, e perché é come é. Quando si termina il percorso dell'analisi di tutto questo, si sta addirittura meglio di prima. Perché? Perché si è diventa coscienti di tutta una serie di cose che prima si ignoravano, che man mano ci si svelano attraverso l'analisi corretta dell'esperienza fatta con il nostro NP.
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Ven Ott 26, 2018 6:29 pm
Ciao Alex, ho letto poco della tua storia, ma utilizzare questo forum per cercare consigli, conforto e sfogo è la cosa migliore che tu possa fare!
Ho provato a parlarne con amici e amiche, ma è molto difficile perché il narcisista a loro si presenta come il modello di persona perfetto! Pare incredibile, ma è proprio così!
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Ven Ott 26, 2018 6:40 pm
Io ho trovato conforto in amici che la conoscono da molti anni e mi hanno rivelato aspetti, anche in passato, che guistificano la coerenza con quello che ho visto io. Ma a prescindere da ciò sfogarsi è importante, non risolve tutto ma ora dormo un pò di più.
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Sab Ott 27, 2018 9:07 am
Concordo con Undefeated, alcuni np leggono e si informano di questa patologia e possono anche usare queste conoscenze contro di noi per manipolarci. Il mio ex, che x motivi di lavoro e studio ha delle conoscenze di psicologia , mi aveva accusata di essere io narcisista e mi aveva indotto a crederlo...io a un certo punto ero così confusa e mi sentivo in colpa che mi sono fatta dei test online x capire se fossi narcisista (tutti negativi , anzi veniva sempre fuori che sono dipendente affettiva) e anche la psicologa lo ha smentito. Eppure anche dopo queste evidenze lui continuava a sostenerlo, ad accusarmi di averlo usato ecc... Ora mi rendo conto che io non ero altro che il suo specchio. Tutte le cose di cui mi accusava, erano caratteristiche sue.
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Dom Ott 28, 2018 11:46 pm
Quindi secondo voi non essendo capaci di amare imitano chi ne è capace, per un tempo limitato dalla loro natura. Sembrerebbe un tentativo ma è solo una recita della quale forse già sanno la fine. I fatti sembrano dire questo, persone allora diaboliche che lasciano ferite grandi quanto tutto ciò che diamo loro. Purtroppo senza il trascorrere del tempo rimaniamo impotenti, non volendo ma spesso il pensiero torna a loro e a tratti ciò è faticoso da sopportare.

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Lun Ott 29, 2018 10:57 am
Ciao Alex,

Non è tanto un "secondo voi" quanto un "cosa abbiamo riscontrato". Non si tratta di opinioni, si tratta di esperienze. Comunque si, le dinamiche sono come le hai appena descritte, anche se magari non in toni cosi decisamente bianchi o neri ma piuttosto con infinite sfumature di grigio.

Mi spiego, cominciamo con la loro narrativa di comodo: per cominciare l'NP non è necessariamente cosciente di non essere in grado di amare. Tutti noi siamo sempre convinti che se vogliamo, possiamo, quasi tutto. Invece non è cosi. Più passi tempo a fare qualcosa, più aumenti le tue capacità nel farlo. Ne consegue anche che meno tempo passi a fare qualcos'altro meno sarai capace di fare quest'altra cosa. Quindi se non passi mai tempo ad odiare, é probabile che si perda progressivamente dimestichezza con quel sentimento, fino ad arrivare a provare disagio solo al pensiero di dover odiare qualcosa. Lo stesso può avvenire con l'amore, meno ami, più ti viene facile non amare e meno facile ti diventa poter amare.

Di fatto il loro problema nel relazionarsi con noi è proprio quello di non voler riconoscere che hanno perso prima il desiderio e poi la capacità, di amare, chiunque. Loro vogliono provare a se stessi che quando vogliono, possono amare. Poi scoprono che non ci riescono, e quindi cercano qualcuno a cui addossare la colpa. In un rapporto di coppia se la colpa non è tua, non ci sono molte altre scelte, vuol dire che la colpa deve essere sua. Loro ti odiano perché (secondo loro) é colpa tua se non riescono ad amarti. A questo punto di solito passano tutto il tempo a cercarti difetti e a sminuirti per "convalidare" la narrativa dell'aver "scoperto" che non meriti di essere amato.

Ora passiamo alla realtà. L'NP già sa in partenza che tutto finirà a carte quarantotto con noi, un giorno? Lui spera di no, ma pensa di si. É come giocare il Superenalotto: non vince mai nessuno che conosciamo di persona ma non si sa mai, qualcuno da qualche parte dovrà pur aver vinto. Insomma l'approccio nel migliore dei casi é: ci spero tanto, ma non ci conto assolutamente. Sono a dir poco prevenuti. Nel peggiore dei casi invece, in cui non sono neanche "infatuati", sei solo una vacca da mungere. Io ci scherzavo, con mia ex-moglie, quando eravamo ancora sposati. Gli dicevo "sai come va a finire quando uno si sbaglia e invece di una vacca cerca di mungere un toro?" Poi, per cercare di non essere troppo greve, continuavo "si finisce con una delusione!" mentre invece mi figuravo, devo ammettere con un immatura soddisfazione, la situazione in tutta la sua crudezza. A pensarci, che idiota che ero.

Il bello comunque é che l'NP é talmente su di un binario con la sua patologia, che uno può parlargli anche apertamente, tanto la loro "visione" alternativa non la abbandoneranno mai! É una questione di vita o di morte. É il bivio tra l'essere un "essere superiore" e l'essere "uno sfigato che si ritrova disadattato, incapace di fregarsene di chiunque al di fuori di se".  Non li convinci neanche se gli sbatti in faccia un certificato riconosciuto legalmente che attesti la loro disfunzionalità, neanche se gli fai rivedere i filmati di come si sono comportati. Otterrai sempre e comunque solo un "gaslighting" - la negazione totale. La logica e la razionalità vanno a farsi benedire. Qui si parla di anima, o l'aver rinunciato ad averne una. Ecco perché il razionale non trova posto nello spiegare come funzionano le cose. Ci vuole amore per capire, e se non ami, non capisci.

Se investiamo in un esistenza votata all'invidia, al risentimento, all'odio, alla gelosia, verso gli altri, questi rimaranno gli strumenti la cui presenza risulterà a noi rassicurante, rappresentando ciò con cui abbiamo più esperienza e quindi spunto sugli "altri", nel rapportarci a loro. Insomma se si arriva a preferir di invidiare, sabotare e derubare gli altri, nel rapportarsi a loro, va a finire che anche nel rapportarci a noi stessi ci verrà più facile odiare che amare. Anche se ci rendiamo conto che c'è qualcosa che non quadra nell'odiare noi stessi, rimarrà comunque la tentazione più naturale a cui cedere e l'atteggiamento più facile da adottare. L'NP è risoluto, determinato, senza scrupoli, egoista, parassita, ma... trova sempre il tempo per cedere ad una tentazione. Non chiedetegli di non cedere ad una tentazione, una qualsiasi, basta che sia relativa ad un qualcosa "da godere" di natura terrena. L'unico modo in cui un NP non cede ad una tentazione è se nel cedervi, deve rinunciare a poter cedere ad una tentazione ancora maggiore. Raramente funziona anche in positivo, tipo: non cede alla tentazione di mangiare una fetta di torta perché gli precluderebbe il cedere alla tentazione di aver un fisico in forma, anzi possibilmente mozzafiato. Di solito è più un: cede alla tentazione di convincersi che questa torta specifica non fa ingrassare, cede alla tentazione di mangiarsela tutta, possibilmente da soli, ed infine cede alla tentazione di inc*zzarsi ed odiarsi quando si ritrova ingrassata. Quando pensi che il tutto si sia concluso, scopri che cede anche alla tentazione di incolpare te per quanto non riesca a volersi bene, perchè sei tu che non la fai sentire bene con se stessa. Per l'NP non può essere l'inconscio, o la sua coscienza a non farla sentire bene con se stessa, visto che dentro se si vanta di non averne.

Quindi l'NP cede inevitabilmente, prima o poi, al risentimento verso se stesso. Da buon NP, qual'è la soluzione? Odiare noi per come loro sono diventati!  É colpa nostra! L'NP non capisce perché ci debba essere tanto casino intorno alla sua natura, quando in realtà, ai suoi occhi, è sempre colpa di qualcun'altro. Che ingiustizia!

Gli NP sono un po come gli inglesi (e io sono mezzo inglese, quindi permettetemi la liberta' di prendermi in giro da solo). Noi guidiamo a destra, loro a sinistra. Noi abbiamo i centimetri, loro i pollici, noi i chilometri loro le miglia. Insomma sono fatti un po al "contrario". Stiamo tutti in Europa? Bene, loro allora escono.

L'Np è simile: per te è vero? Per lui no! Per te è giusto? Per lui no! Il vero diventa falso e viceversa. Il giusto diventa ingiusto e viceversa. Tutto al contrario di tutto. Si potrebbe insomma dire che il nostro rapporto con loro é un po come quando vai in Gran Bretagna, attraversi la strada guardando istintivamente dal lato sbagliato, e mentre vedevamo che non c'era nessuno e abbiamo cominciato ad attraversare, siamo stati travolti dall'auto che sopraggiungeva dal lato per noi "sbagliato". Risultato? Vivi, ma con fratture multiple ed un certo "freddo" verso gli NP.
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Lun Ott 29, 2018 12:25 pm
Nel mio caso ho riscontrato che tutto era basato sull'apparenza. Far vedere che è una donna felice con figlio e marito (nonostante si fosseroo lasciati ) dimostrando di non aver perso con la separazione. In altri ambienti si mostrava felice quando stava con me. Comportamenti non univoci e coerenti. Col tempo iniziò a non saper gestire più il tutto fino a mollare la presa. Era più facile continuare a vivere mostrando normalità e felicità piuttosto che affrontare una nuova situazione. Questo genera la mia rabbia. Non ha mai valutato i miei sentimenti ma solo la sua voglia di apparire in funzione del giudizio della gente.

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Lun Nov 05, 2018 12:19 pm
Oggi ho preso la decisione di cancellare tutti isuoi numeri, da ora non ho più nessun riferimento. Ho però salvato la chat wa e rileggendo quanto scritto nei due mesi post troncatura mi è per un istante tornata quell'ansia che avevo negli ultimi mesi del rapporto. Un distacco e freddezza incredibili, incongruenza con la ricerca di un contatto con me, un opportunismo mai riscontrato prima. Ad una certa età per me tutto ciò è inaccettabile.
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Mer Nov 07, 2018 10:44 pm
non lo sarebbe nemmeno ad un'altra età, perchè sono comportamenti da bestie (chiedo scusa alle bestie) perchè non c' è rispetto, senso o conferma di te stesso. Questo però deve farti capire che persona era, e che non desideri averla accanto, che con te aveva un treno, per i suoi comportamenti lo ha perso, ti ha perso.....e sappilo....se ne rende perfettamante conto
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Gio Nov 08, 2018 10:23 am
Sul fatto che se ne renda conto ho qualche dubbio. Ho capito che si autoconvince di avere ragione e che la sua unica ragione di vita è sentirsi dire brava al lavoro. Molti di questi comportamenti li ha anche col figlio, a sua detta un soldatino del quale vantarsi per farsi vedere brava anche come mamma, ma ad una certa età i figli vogliono affetto e complicità, non solo un maresciallo che da ordini.
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Ven Nov 09, 2018 10:58 am
Alex,

Hai detto bene: si auto-convincono. Proprio perché sono costretti ad operare un auto-convincimento su se stessi, sanno di dover "elaborare" la realtà per metabolizzarla. Hanno quindi per forza una percezione delle cose diversa, prima di "elaborarle". Però é anche vero che non si sbilanciano mai basandosi su quello che riescono a percepire prima della loro "elaborazione".

Queste persone hanno l'abitudine di discreditare ciò che intendono non riconoscere. Quindi discreditano il subconscio quando hanno un tormento interno, fino a riuscirci, per poi tentare di ignorarlo. Discreditano la coscienza ed i sentimenti, vedendoli come cose che "finiscono per fregarti" al fine di giustificare di ignorarli. E cosi di seguito. Più passa il tempo più si alza la posta. Man mano che i problemi e conseguenze si accumulano, cresce di pari passo la capacità di discreditare e giustificarsi. E va avanti cosi, in un escalation che cessa solo se e quando i problemi accumulati finiscono per metterlo all'angolo, senza più balle abbastanza efficaci da poter ignorare le conseguenze, accumulate nel tempo, del proprio operato. Sono come persone che corrono nella convinzione che un giorno riusciranno a disfarsi della propria ombra, seminandola, in quello che loro vedono come un inseguimento. Per loro l'ombra pare un qualcosa di appioppato dall'esterno, non un qualcosa che gli appartiene.

Insomma, hanno imparato a non amare, a fregarsene di tutto e tutti, e credono sia colpa del mondo che li circonda. Non hanno nessuna voglia di comprendere che dipende da loro.  Non sono pronti ad accettare questa responsabilità. Da qui la voglia di rivalsa sul mondo, di cui noi facciamo parte, il risentimento, ed il desiderio di imporsi. Ne consegue che TUTTE le relazioni interpersonali che hanno sono destinate ad avere un epilogo ed una data di scadenza, dove dopo la quale tutto degenera ed infine si sfascia. Anche quando si tratta di un figlio, é solo questione di tempo.
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Gio Nov 22, 2018 9:41 am
Vorrei farvi qualche domanda.
Nella fase di recupero avete tenuto uin diario in modo da leggerlo per riscontrare eventuali miglioramenti ?
Vi siete mai informati se nel vostro np c'è un fattore ereditario ?
Chiedo a chi ha superato il trauma, la fase del rancore profondo e del disprezzo a che punto del recupero può essere posizionato ?
Inoltre, nel caso non ci fosse il ritorno si può escludere la patologia narcisistica? ( tutto il resto però rimane! )
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