amore, narcisismo e relazioni patologiche
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CONTROMANIPOLAZIONE: IL SILENZIO. Empty CONTROMANIPOLAZIONE: IL SILENZIO.

Lun Nov 27, 2017 5:04 pm
Articolo magnifico su come reagire al trattamento del silenzio.
Vi lascio qui il link diretto al blog:

https://lindoratapillola.wordpress.com/2015/12/22/contromanipolazione-il-silenzio/

"Parliamo di quando vieni “messo in attesa”, come in una telefonata col tasto “hold” o peggio “mute” e stai giorni a soffrire, aspettare, cercare di capire? Chi usa un telefono da operatore centralino sa cosa intendo: si può far girare l’interlocutore come si vuole, facendolo pure sentire ascoltato mentre, in doppio, si gestisce un’altra chiamata parallela. Questione di tasti, di calibratura silenzi, calibratura enfasi e tanta padronanza del mezzo.
Il silenzio di un Narcisista Patologico, è forse una delle prime manipolazioni che appare durante, o subito dopo, la “luna di miele” e fa colare a picco l’idillio, il castello, la nuvola e te appresso. Il silenzio può apparire all’improvviso, come una spianata desertica dopo folli corse d’amore tra le mille colorate luci di splendide viuzze. Oppure può seguire una tua espressa e specifica domanda, o richiesta di chiarimento, magari all’interno di un discorso in corso, proprio quando sarebbe il momento di sentire la forza di quel grande amore che vi unisce, che ti ha promesso, che ti ha portat@ in alto dove vi trovate ora.
Il silenzio è, a mio parere, uno degli schemi narcisistici che produce i maggiori vantaggi per loro e i peggiori danni per noi, perchè produce, in chi lo subisce, una serie di reazioni che conducono velocemente alla perdita totale di autostima e dunque porta loro ad avere il totale controllo.
Enrico Maria Secci parla molto bene delle reazioni al silenzio di un Narcisista Patologico, spiegando come in questa fase esca la rabbia più folle e l’aggressività senza controllo. Personalmente, durante gli schemi del silenzio che subivo, ho collezionato più comportamenti illegali e autodistruttivi che se pianificavo un attacco terroristico. Si diventa, in effetti, come loro, perchè si introiettano i loro atteggiamenti finora vissuti e taciuti. Della vittima che diventa carnefice, se ne parla sempre parecchio.

Quello che però vorrei discutere (e forse userò parole dure) è COME REAGIRE, senza passare dalla parte del torto, ma facendoti del bene e sfruttando questa situazione a tuo favore.
Innanzitutto, quell’apnea soffocante in cui ti ritrovi mentre lui/lei non dà più cenni di vita, evidenzia una cosa: che non hai una vita tua, che dipendi dalla sua risposta, che non sai cosa succede DAVVERO, che hai bisogno che ti sia spiegato (e possibilmente con parole di burro) e che hai comunque BISOGNO in generale.
Quel silenzio è la tua perdita di uno “status”, la simbiosi è perduta, l’insicurezza ti sta crepando il pavimento sotto i piedi e tu sembra che starai finalmente bene solo quando ti verrà detto qualcosa dal grande assente. Sai perchè? Perchè vengono toccate LE LEVE del bisogno di appartenere, del controllo e dell’autostima. Se permetti a queste leve di funzionare grazie a qualcuno che può manovrarle, non sei più in controllo, cadi nel bisogno di chiedere a qualcuno di farti tornare a funzionare, ed è orrendo. La rabbia monta e la maggior parte di essa è rivolta a te, non a lui/lei, sennò appena fuori tempo utile (due ore, un giorno, una settimana, dipende dal vostro rapporto) guideresti fino alla sua porta senza avvisare, andando a prenderti quello che ti spetta e punto. Invece no: ti accendi la prima cicca del pacchetto che non toccavi da diciotto mesi, mangi dolce e salato in sequenze velocissime, cerchi qualcosa di sbagliato che hai detto o fatto, controlli i social e le app, inventi situazioni “casuali” che potrebbero ricondurl@ a cercarti. La dignità è andata e hai solo bisogno che lui/lei dia quel segno di vita. Questo stato può durare anche settimane.

Lo “stato di bisogno” è la prima cosa da eliminare e su cui lavorare.
Tu hai bisogno di piacerti, di uscirne bene, di poter guardare indietro e dire “Son stat@ grande, c*zzo!”. Fai quindi qualcosa per piacerti, non giudicare cosa sia bene fare ma fai qualcosa PER PIACERTI UN DOMANI, non ora, che sei emotiv@ e che hai solo bisogno di sfogare la rabbia. Esempio estremo? Se ti piace l’idea di pensarti un domani come devastatore/trice di appartamenti, fallo, vai e fallo. Ma coerente, non in preda al raptus ululando, che poi lascia posto al senso di colpa e a sentirti uno schifo e magari a chiedergli/le pure scusa in lacrime, sentendoti dire che dovresti curarti. No, vai là, fredd@, suona, entra e devasta. Fallo perchè te lo meriti, perchè ti parte dalla mente e non dalla pancia. Un giorno lo racconterai (io l’ho fatto!) e non ne sarai pentit@. Se per piacerti un domani ti serve un progetto, ancora meglio, progetta un bel progetto e inizia un piccolo pezzo oggi, non tutto insieme e non con senso di rivalsa: fa che sia una cosa per te sol@. Se tu avessi avuto un progetto già da prima dell’idillio, pensaci, non saresti crollat@ così a picco, o comunque saresti riemers@ in fretta, il tempo delle bracciate per risalire a galla.
Accetta di fare fatica per un periodo, l’obbiettivo è fare in modo che sia TU a far funzionare quelle leve, non guardare cosa non sta facendo lui/lei (e che indubbiamente sta facendo schifo) ma cosa non stai facendo tu: non stai respirando per qualcosa che quando ti verrà dato ti restituirà l’aria (credi).
In questo momento tu ti trovi in posizione down e lui/lei in posizione up. Va rigirata la cosa. Ok, non durerà per sempre, prima o poi avverrà un ricontatto e tu potrai contromanipolare:
1 – aspetta che sia lui/lei a farsi viv@, costi anche aspettare mesi ma tieni duro, non provocare ricontatti “casuali”, non usare come scuse faccende in sospeso per riparlarci, rimarresti comunque delus@ perchè in questo momento le aspettative sono altissime. Se proprio devi riaprire faccende in sospeso tipo figli, fallo attenendoti a quel fatto preciso e dileguati in fretta.
2 – valuta quanto arriva dal ricontatto, sapendo che non sarà MAI quanto e come lo vorresti tu: ti sembra un sette? rispondi con un sei. Ti sembra laconic@? Rispondi dando ancora meno di quanto dà, con sufficienza e freddezza ma non bruscamente, togli le maiuscole, non fare puntini di sospensione, niente parole in più. Ti sembra provocatori@? Non reagire alla provocazione, per nessun motivo. Ti sembra nostalgic@? Vuole suscitare un riaggancio, sa dove prenderti. Non dare specifiche, non regalare informazioni non richieste, non accusare, non essere ironic@, piuttosto usa sempre il tono “fint@ tont@” che lo/la farà credere ancora up.
3 – usa il suo ricontatto per riportarti in pari e, una volta in pari, reimposta le posizioni mettendo te in up e lui/lei in down. Come? Dosando la tua risposta, i tempi, i toni, i modi. Calcola: si tratta di agire e non di reagire. Resisti alla tentazione di dirgli quello che pensi, perchè sarà per lui/lei solo occasione di dire asetticamente che, causa trasloco, viaggio oltreconfine improvviso, invasione di parenti in casa, emergenze mediche, ecc. non ha potuto “fare diversamente”. E sarà umiliante più di prima che glielo dicessi. Piuttosto scrivi, ovunque ti capiti. Scrivi allo sfinimento, poi salva e chiudi.
4 – fai tutto con un lasso di tempo di ore, se riesci anche giorni. L’ideale sarebbe proporzionare il tempo suo del silenzio al tempo di risposta tuo, ma è chiaro che se passa un mese non puoi rispondere dopo un altro mese; una settimana però sì. Ricorda sempre il senso lato del tempo per un Narcisista Patologico: sei tu che vivi al secondo. Coi tempi di risposta devi veramente violentarti ed uscire da te, fallo a costo di sbagliare tutto quello che fai sul tuo primo giorno di lavoro, pensa solo alla soddisfazione che vuoi da te stess@ e per te stess@ e vedrai che nel corso delle ore (o dei giorni) quello che avresti detto alle nove del mattino non è già più quello che vorresti dire alle nove di sera.
5 – non pensare mai, neanche per un momento, di contromanipolare per riportare le cose allo stato idilliaco o per vendicarti: l’amore non è manipolazione, se manipoli è per difendere te stess@, per tutelare la tua dignità e non per fare guerre da poveri con chi vive in questi costumi la vita intera. A te interessa tirarti fuori dal livello a cui sei cadut@ e tornare al tuo standard elevato. Se non ne hai uno, createlo presto, perchè sarà lì che tornerai sempre quando cadrai.

Tutto ciò che dico NON è pensato per ripristinare una relazione, lo avrai già capito. Quello stato ormai è andato, qualcosa si è crepato, qui si tratta di ripristinare la tua autostima e padronanza prima di azzerbinarsi irrimediabilmente. Perciò entra nell’ottica di chi non ha più niente da perdere in caso di suo voltafaccia definitivo e concentrati sul fatto che in quel preciso momento che volterà la faccia, tu vorrai trovarti in posizione up. Te lo devi. A lui/lei non devi nulla.
Non importa, quindi, cosa dirà e con quanta enfasi: gli/le crederai davvero? O te la devi raccontare?
Non importa cosa aveva da fare per sparire così: se è trascorso un congruo tempo di totale assenza in cui può essere, non solo morto qualcuno di caro, ma essere stato pure sepolto, beh…le tue conclusioni valgono più di qualsiasi sua drammatica spiegazione postuma."
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