amore, narcisismo e relazioni patologiche
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Le emozioni dello psicopatico: cosa è capace di sentire? Empty Le emozioni dello psicopatico: cosa è capace di sentire?

Lun Nov 27, 2017 5:00 pm
Dal blog "Relazioni Pericolose" di Astra
Articolo illuminante
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Immaginate una persona che non riesce a mettersi nei panni degli altri e non è in grado di sentire alcuna emozione in modo profondo; un individuo tormentato da noia ed irrequietezza e che si gratifica imbrogliando, manipolando e controllando il prossimo; un uomo che può fingere rispetto o gentilezza ma che fondamentalmente guarda gli altri con disprezzo, come se fossero oggetti da usare per solo divertimento o soddisfazione temporanea; una persona che soffre di un incurabile e assoluto egocentrismo.

Nemmeno un quadro così misero riesce a fotografare la povertà emotiva degli psicopatici. Può descrivere cosa non sono in grado di sentire ma, per riuscire a capire come e perché questi individui sono spinti a ferire gli altri, bisognerebbe capire cosa invece sentono. Una cosa è certa: non sopportano la solitudine. Come noi tutti non potremmo sopravvivere senza cibo ed acqua, così, a livello emotivo, loro non possono sopravvivere senza vittime.

Ovviamente l’amore viene da loro guardato con disprezzo. Considerano le persone che stanno in coppia in modo onesto e premuroso come imbecilli e buoni a nulla. Dal momento che non sono in grado di provare amore, e nemmeno di comprendere il significato dell’onestà, considerano la moralità una forma di debolezza. Deridono gli esseri umani che provano emozioni ma, allo stesso tempo, non possono fare a meno di nutrirsi dei reali e più profondi sentimenti di chi sa amare: in altre parole, delle persone che loro usano, sfruttano, feriscono e con cui giocano e a cui mentono.

Gli psicopatici sono spesso predatori se**uali ma, ancor di più, predatori emotivi. Ciò che vogliono va oltre il desiderio s*ssuale del corpo delle vittime: sentono piuttosto il bisogno di appagare la forte voglia di far male e di affermare il proprio senso di superiorità; lo fanno possedendo gli altri e devastandoli interiormente ed esteriormente, nell’anima e nel corpo. La loro struttura emotiva è come un’idrovora che succhia energia agli altri. Ecco perché gli psicopatici sono dei veri e propri vampiri umani, non meno pericolosi di quelli dei cartoni animati.

Il repertorio emotivo di questi signori non è solo carente di empatia. E’ assente, infatti, la capacità di provare qualsiasi emozione che richieda padronanza di sé e consapevolezza psicologica. Quelle provate dagli psicopatici, infatti, sono “proto-emozioni”, tanto intense quanto brevi e, comunque, non meno dannose.

Se arrabbiati o frustrati sono capaci di tutto, anche nel caso la rabbia svanisca qualche minuto dopo. Come osserva Hervey Cleckley, “oltre all’incapacità di amare, lo psicopatico dimostra sempre una generale povertà emotiva. Sebbene capiti che qualche volta si agiti, abbia accessi di ira, si entusiasmi, scoppi a piangere o si apra in discorsi profondi conditi di parole addolorate sulle sue disgrazie e follie, ad osservarlo attentamente ci si accorge che quella a cui siamo assistendo è più una prontezza di espressione che una forza di sentimento” (The Mask of Sanity).

Le proto-emozioni avvertite dallo psicopatico sono strumentali alla soddisfazione di meri desideri estemporanei: “Irritazione, ripicca, veloci e lampi improvvisi di simil-affetto, stizzoso risentimento, arida autocommiserazione, puerili atteggiamenti di vanità e sdegno sono tutti atteggiamenti del suo repertorio emotivo, liberamente messi in scena a seconda delle circostanze del momento. Ma una rabbia matura e consolidata, l’indignazione schietta e coerente , un malessere vero e sentito , l’orgoglio profondo, una gioia intensa e la genuina disperazione sono sentimenti che non rientrano in questa scala” (The Mask of Sanity).

Per questa ragione gli psicopatici non si stressano più di tanto nemmeno se finiscono in prigione. Persino lì riescono a provare piacere nel manipolare i compagni di cella e lo staff penitenziario. Anche da lì scrivono lettere con l’intenzione di usare il prossimo per denaro, per diletto e possibilmente anche per s*sso. Nulla è in grado di turbarli a lungo. La stessa aridità emotiva che non li fa sintonizzare con i bisogni degli altri e non fa loro sentire rimorso quando fanno del male contribuisce a non farli soffrire nemmeno quando a danneggiarsi sono proprio loro. Finora abbiamo parlato delle emozioni che non possono sentire. Ma quali sono quelle che riescono a provare?

GIOIA. Uno psicopatico prova soddisfazione quando le cose vanno come dice lui o quando riesce ad ingannare qualcuno.

RABBIA. Robert Hare,in Without Coscience, sostiene che, dal momento che gli psicopatici hanno una soglia di controllo più bassa del normale, si infuriano più facilmente degli altri. Le manifestazioni di rabbia tendono ad essere fredde, improvvise, brevi ed arbitrarie; generalmente non sono prevedibili dal momento che l’emotività, come il fascino, sono usati per controllare quelli intorno a loro; non sono, inoltre, necessariamente provocate da qualcosa che l’altro ha fatto: uno psicopatico può adirarsi per un motivo stupido e rimanere freddo e composto in una circostanza più seria. Gli scoppi d’ira rappresentano la dimostrazione che è lui il capo. Quando urla, insulta, colpisce o persino ferisce ed uccide è più che consapevole del suo comportamento anche se agisce nella follia del momento. Sa benissimo che sta facendo male agli altri e, peggio ancora, ci prova gusto.

FRUSTRAZIONE. Questa emozione è sempre una manifestazione di rabbia, non necessariamente diretta ad una persona specifica, bensì a un ostacolo o una situazione. Uno psicopatico si può sentire frustrato, per esempio, quando la sua “fiamma” non vuole lasciare il suo compagno per lui. Può sentirsi troppo infatuato per prendersela con lei oppure può temere di infastidirla e farla allontanare prima di essere riuscito a conquistarla emotivamente. In circostanze come questa potrebbe sentirsi frustrato e prendersela con gli ostacoli che l’amata, la sua famiglia o gli altri mettono tra loro. Generalmente si sente frustrato quando incontra barriere impersonali tra sè e il suo obiettivo. Ma la cosa lo rende ancora più testardo nel perseguimento del risultato. Dopotutto, superare gli ostacoli fa parte del gioco.

COSTERNAZIONE. Non creando legami amorosi con gli altri ma stabilendo semplicemente rapporti di dominio, può accadere che lo psicopatico manifesti rabbia nel caso in cui coloro che sono da lui controllati disapprovino il suo comportamento o mettano in pericolo la relazione. Si tratta comunque di una emozione simile alla costernazione e allo sgomento: lo psicopatico non può credere che le proprie cattive azioni, che lui considera sempre giustificabili ed appropriate, possano mai causare disapprovazione e allontanamento da parte di chi è sotto il suo controllo. Anche se tradisce, mente, usa, manipola o isola gli altri, le reazioni al suo comportamento non sono giustificate. Inoltre, può razionalizzare la cosa credendo che le azioni cattive siano state da lui poste in essere nell’interesse delle vittime.
Per esempio,se lo psicopatico isola la propria compagna dalla sua famiglia e la convince a lasciare il lavoro e, una volta segregata, la abbandona per mettersi con un’altra donna, lui si sente pienamente giustificato. Ai suoi occhi lei meritava di essere lasciata dal momento che non soddisfava tutti i suoi bisogni ed era ritenuta inadeguata come compagna. Infatti, dato il suo senso del diritto, lo psicopatico potrebbe addirittura arrivare a pensare di averle fatto un favore ad isolarla dalla propria famiglia e dagli amici e a lasciarla da sola in mezzo al niente, come un relitto spazzato da un tornado: grazie a lui, potrà girare pagina nella propria esistenza e raggiungere maggior autonomia.

Per dirla senza mezzi termini, uno psicopatico dopo un calcio sui denti si aspetterà che tu lo ringrazi. Essendo senza vergogna e centrato su se stesso, dà per scontato che si lo si accetti per quello che è e che si giustifichi il suo spregevole comportamento. Infatti, si aspetta che persino le donne usate e scaricate continuino ad idealizzarlo come il compagno perfetto e che aspettino ardentemente il suo ritorno. In questo modo, potrà continuare ad usarle per s*sso, denaro, controllo e altri capricci e a rientrare nella loro vita quando e per quanto lui decide.

Nel caso in cui queste donne non si sentano particolarmente grate – quando cioè sentono per lui solo disgusto- lo psicopatico sarà inizialmente colpito della bassa opinione che si sono fatte di lui. Si sentirà addirittura tradito da loro, dai familiari o dagli amici che disapprovano il suo comportamento riprovevole. Sebbene non provi amore e manifesti devozione per nessuno, si aspetta amore incondizionato e fedeltà da tutti coloro sui quali esercita un ascendente.

Questa mentalità spiega anche il comportamento degli psicopatici in tribunale: nel caso in cui vengano condannati per omicidi ed altri crimini, si sentono persino oltraggiati che qualcuno li abbia ritenuti colpevoli e fatti finire in carcere. Credono cioè che quelli che loro hanno ferito e la società in generale non dovrebbero ritenerli responsabili delle loro azioni. Dopo tutto, nella loro testa, essi sono superiori agli altri esseri umani e addirittura alla legge. Come si permettono gli altri di responsabilizzarli e punirli!

NOIA. Questa è con ogni probabilità l’unica sensazione che provoca nello psicopatico un fastidioso senso di disagio. Provano ad evitare la noia attraverso il perseguimento di banali conquiste, imbrogliando gli altri e ponendo in essere comportamenti trasgressivi. Nulla, comunque, potrà sollevarli a lungo dalla perenne insoddisfazione in cui sono ingabbiati. Fanno rapidamente e facilmente l’abitudine a qualsiasi nuova persona ed attività.

FLASH ISTRIONICI. Le teatrali manifestazioni di amore, rimorso ed empatia sono completamente finte e mancano di qualsiasi significato e profondità. Sono strumenti di manipolazione diretti a guadagnare fiducia e provocare compassione negli altri. In altre parole, ad ingannare il prossimo.

INFATUAZIONE. Quando individuano una preda, gli psicopatici possono sviluppare un’ossessione vera e propria. Nel libro Whithout Coscience, Hare paragona l’attenzione che focalizzano sull’obiettivo prescelto al fascio di luce ristretto che illumina un punto preciso. Dal momento che ignorano le altre responsabilità (come il loro lavoro o la loro famiglia) e sono sprovvisti di coscienza, possono concentrarsi totalmente sul perseguimento di un dato obiettivo. Questo vale ancora di più se il bersaglio prescelto si presenta come una sfida eccitante, per esempio se si tratta di una persona ricca o famosa oppure se è impegnata con un altro uomo, il che può accendere ulteriormente la loro competitività. Questo tipo di infatuazione, comunque, come tutte le altre proto-emozioni, è destinata a spegnersi velocemente. Dal momento che le ossessioni degli psicopatici non si trasformano in alcun rapporto autentico, amorevole o amichevole, esse scompaiono una volta che riescono ad ottenere ciò che si erano prefissati, anche la semplice riuscita di una conquista.

AMORE PER SE STESSI. Dal momento che gli psicopatici sono interessati solo alla propria persona si potrebbe essere tentati di credere che l’amore per se stessi è l’unica emozione che possano sentire nel profondo. Se è vero in un senso, perché la loro intera esistenza ruota intorno al perseguimento di fini esclusivamente egoistici, non possiamo dare profondità ad alcuna delle loro proto-emozioni: anche l’amore per sé sarà superficiale ed arido come tutti gli altri sentimenti. Come non sono in grado di considerare a lungo termine nessuno, così non sono in grado di interessarsi a se stessi in modo significativo. Inseguendo piaceri passeggeri e desideri a breve scadenza, l’opera di devastazione viene fatta anche, e soprattutto, a danno della propria esistenza. Essi trascorrono la propria vita ferendo e tradendo le persone che li amano, usando e scartando le proprie compagne, deludendo le aspettative delle loro famiglie, degli amici, capi e colleghi e passando da un divertimento all’altro. La maggior parte di loro finirà solo e a mani vuote.

D I S P R E Z Z O. Utilizzo una spaziatura diversa perché si tratta dell’emozione che domina l’identità dello psicopatico e la considerazione che lui ha degli altri esseri umani. Indipendentemente da quanto affascinanti, altruisti ed amichevoli possano apparire all’esterno, sono praticamente misantropi. La loro emozione per eccellenza è il disprezzo per le persone che prendono in giro, usano e di cui si approfittano e per l’umanità in generale. Il suo disdegno può essere identificato con facilità una volta che viene meno l’utilità della vittima e, conseguentemente, quando lo psicopatico lascia cadere la sua maschera. Per questi individui, così narcisisticamente disturbati, il mondo è diviso tra gente superiore (se stessi) ed inferiore (tutti gli altri); predatori (se stessi) e prede (i loro bersagli); imbroglioni (se stessi) ed imbrogliati (gli idioti). Ovviamente, solo un intervento di lobotomia potrebbe rovesciare queste gerarchie nella loro testa malata. All’interno della categoria degli inferiori ci saranno poi diversi livelli di subordinazione a seconda del grado di utilizzo, manipolazione e imbroglio a cui vengono sottoposte le persone che hanno la sfortuna di entrare in contatto con loro.
I più grandi idioti, ai loro occhi, sono quelli che credono con tutto il cuore che lo psicopatico sia davvero gentile, onesto e altruista come lui vuole far credere. Non trattandosi di una grande sfida, queste persone vengono velocemente usate e scaricate. Nel secondo gruppo entrano coloro che sono lucidi solo quando lo psicopatico si comporta male con gli altri ma non quando lo fa con loro: mogli e compagne abbastanza sveglie per vedere che tradisce, mente, usa e manipola gli altri, ma altrettanto addormentate per ritenersi le uniche eccezioni. Le donne che sono sufficientemente ciniche per accorgersi del comportamento con gli altri, ma abbastanza ingenue da non vedere che la stessa cosa fa con loro, sono le sue prede preferite. Esse non sono completamente stupide, ma cieche abbastanza da non accorgersi delle bugie e manipolazioni: vittime che uno psicopatico si rigirerà senza difficoltà. Il terzo gruppo è formato da quelle che lo vedono per quello che è, e cioè un essere maligno e perverso. Sono di solito donne che si sono già bruciate con individui del genere e stanno ben attente a non rimettere la mano sul fuoco.

Traduzione Astra

https://psychopathyawareness.wordpress.com/2015/07/27/the-psychopaths-emotions-what-does-he-feel/
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