amore, narcisismo e relazioni patologiche
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 "Il fuoco liberatore" di Lévy Pierre Empty "Il fuoco liberatore" di Lévy Pierre

Ven Dic 15, 2017 3:06 pm
Un libro sulla spiritualità, ma che ci riguarda da vicino.

un brano da Il fuoco liberatore di Pierre Levy:

"Vi siete già fatti estrarre i denti del giudizio? Vi ricordate di cosa avete sentito quando l'effetto dell'anestesia è terminato? Ecco cosa rischiate che vi succeda, ma su scala ben più ampia, il giorno in cui deciderete di impegnarvi sul cammino spirituale. Infatti, su questo cammino si tratta in primo luogo di sentire le proprie emozioni, qui e ora. Tutte le emozioni non sentite in piena coscienza fino a oggi si sono materializzate nel vostro mondo, nel vostro corpo, nelle rigidità della vostra anima, e dopo il loro risveglio repentino la loro fluidità ritrovata vi invade con violenza inaudita. È il primo shock della «conversione». Non appena vi sarete sentiti(e) per ciò che siete, per come vibrate e soffrite, solo in quel momento esisterete, nel pieno senso del termine.
L'ego, la vostra «identità» è ciò che avete costruito sulla vostra inesistenza, sulla vostra anestesia, sulla cecità e la sordità ai veri bisogni della vostra anima.
Siamo una rete immensa di figure ed emozioni. Questa rete si aggrappa saldamente a un gomitolo particolarmente rigido di rappresentazioni, d'interessi, d'idee e di giudizi: la nostra immagine di noi stessi. Basta che un evento, una parola, un pensiero sopraggiungano e si attiva tutta una concatenazione di sentimenti e di immagini fino a innescare uno dei circuiti prefabbricati del gomitolo centrale. Diventare padroni di sé significa osservare i percorsi di attivazione delle rappresentazioni e delle emozioni, scoprire gli attrattori centrali cui convergono questi percorsi poi, quanto più possibile, tracciare nuovi percorsi, spianare le carreggiate, e aprire in fine uno spazio liscio, libero, senza itinerari obbligati. Dobbiamo ammorbidire, sciogliere, dissolvere la rigida massa delle rappresentazioni e delle emozioni irrigidite che ci trasportano sempre negli stessi circoli e che formano allo stesso modo il nostro mondo e il nostro io. Questa metamorfosi avrà probabilmente come effetto quello di ribaltare completamente la nostra vita e quella di chi ci circonda. Una simile conversione richiede tantissimo coraggio e perseveranza. La capacità di compiere questo atto eroico [...] mette in gioco la parte più intima dell'essere, la sua determinazione a liberarsi dai meccanismi della sofferenza. Il primo coraggio consiste nel guardare in faccia la verità delle proprie emozioni, la verità della propria vita.
Qual è il senso della vita? Come se ci fosse una vita che sia altro da te e un senso della vita separato dalla vita! Smetti di chiedere il senso della vita. Tu sei la vita! Non c'è altra vita che te, qui, ora. Abbandona ogni illusione di un qualsiasi riferimento esterno. Tutto è te. Tutto ciò che puoi vivere è la tua stessa vita. La tua libertà è completa, come la tua solitudine. Il senso della vita è quello che tu costruisci istante dopo istante. [...]
Qual è il senso della vita? Risposta: sii presente! Questa «risposta» cerca di svegliare il dormiente che fa la domanda" (pp. 217-222).
Da " Il capitolo dei veleni. " di Pierre Levy
Non si scelgono i propri pensieri, ma si può decidere di non credervi! Noi siamo il nostro carnefice, il nostro carceriere, per di più illusionisti e bugiardi. La sofferenza proviene dal fatto che pensi che lui, o lei, possiede ciò che tu non hai. Il paragone è l’artiglio del diavolo. Il 95% delle nostre sofferenze è immaginario. Ogni volta che ti arrabbi, sei in collera con una proiezione del tuo stesso ego, una persona o una situazione che hai costruito pezzo per pezzo. È un gioco di specchi, un’illusione che ti porta a combattere contro te stesso. “SATANA” in ebraico significa “l’accusatore”, il “calunniatore”. Il diavolo vuole persuaderci che una persona o un’altra sarebbero la causa del male, una causa che non è nessuno, ma è un meccanismo impersonale e ingannevole che abusa di noi facendo sì che noi crediamo ai colpevoli.
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