Hikikomori: gli autoreclusi dipendenti dalla rete

http://www.linkiesta.it/it/article/2015/04/12/rifugiati-nella-rete-anche-litalia-ha-i-suoi-hikikomori/25445/

Citazione:
Tamaki Saito è stato il primo psicoterapeuta a studiare il disturbo di Hikikomori, evidenziando anche alcune analogie tra i ragazzi giapponesi e i cosiddetti “mammoni italiani”. «Una delle caratteristiche degli hikikomori è lo stretto rapporto con una madre iperprotettiva», spiega Valentina Di Liberto. L’iperprotezione può rendere il figlio narcisista e fragile allo stesso tempo. Se la realtà non coincide con la sua idea di perfezione, c’è il rischio del rifiuto.


Citazione:
Non c’è un confronto diretto, non c’è un impatto emotivo né i giudizi, spesso spietati, dei compagni di classe», spiega Di Liberto. Tutto in Rete sembra sotto controllo. «Ci si può scollegare quando si vuole, decidere con chi connettersi, gestire la comunicazione. C’è una forte sensazione di controllo che non c’è invece nella vita reale».