l'amore non è il motivo.

Leggo qualcosa di voi  ma non mi va di parlare dei np, sono qui per parlare di noi..Leggo che in momenti di difficoltà pensate o vorreste vicino il vostro/a ex np, e penso  alla matrice di questo sentire,a quanto dietro a tutto ciò ci siano , da un lato una sfiducia in se stessi, una difficoltà ancora di riscoprirsi autosufficienti,, come se tutto ciò che è accaduto in quella storia non  abbia fatto altro che lasciarci dentro un marchio definitivo a testimonianza di un cambiamento in peggio irreversibile, un convincimento che infondo si è fragili,.dall'altro, ricorrere al solo pensiero dell'ex in certi momenti, significa identificarlo alla stregua di un "vincitore" , in una guerra in cui si è  perso, un riconoscergli inconsciamente una sorta di supremazia nell'indole o nella sua natura forse derivante dal fatto che, avete visto bene, loro hanno un istinto di sopravvivenza, di autotutela che noi non abbiamo, quel meccanismo di autodifesa che noi non abbiamo mai appreso e che gli consente di venire fuori da certe situazioni senza cadere rovinosamente, come , invece abbiamo fatto noi,Una figura da emulare e, paradossalmente, a cui chiedere protezione.Torno a pensare che siano modi di sentire strettamente legati fra loro, la disistima che genera idealizzazione dell'altro, tutto qua.Non solo i sentimenti ci hanno tenuto legati  a queste persone è l'aver perso tutto per indole,  è l'aver voluto soffrire fino in fondo questo aver prosciugato l'animo e il corpo per un meccanismo perverso che ci ha lasciato privi di tutto, svuotati, senza avere più un orientamento, una direzione,, è questo perdersi profondo a lasciarci dipendenti e riluttanti nei confronti della vita ,.La svolta ,oggi posso dirlo a chi mi aiutava su questo forum,  è davvero dirigere la barra verso se stessi, farlo come una missione , farlo,anche se non ci si crede in certi momenti, perchè si arriva ad essere supervisori del proprio passato  e, man mano,  fuori dalla stretta delle emozioni e dei sentimenti, a capire che occorre recuperarsi con pazienza e tenacia, poco per volta, per ridimensionare certi falsi miti .Non era solo l'amore la ragione di questo abisso in cui siamo sprofondati. ma una predisposizione ad un ruolo, il senso di colpa, la difficoltà ad accettare limiti, il sentirsi inutili soli. il non riuscire a dare una giusta  dimensione al proprio bisogno degli altri e a noi stessi ,in alcuni casi incapaci di riconoscere o , meglio, di conoscere  semplicemente cosa è in grado di darci piacere nella vita.

Trovo molto interessante quello che scrivi, Mordem, e , come dici tu, la svolta nella via della rinascita avviene proprio quando si gira la barra verso se stessi. Impariamo chi siamo, ci rafforziamo, la stima in se stessi ci fa sentire più fiduciosi anche nei confronti degli altri.

Concordo con te Morden! non è l'amore il motivo! la profonda consapevolezza di sè è l'unica via d'uscita

bello grazie per aver condiviso