Il principe azzurro e' un bastardo.

MessaggioInviato: Mer Nov 02, 2011 1:20 pm Oggetto: Il principe azzurro e' un bastardo. Rispondi citando Modifica/Cancella messaggio Cancella messaggio Mostra indirizzo IP
Care amiche, alcuni giorni fa, girando in libreria, mi sono imbattuta in un libro dal titolo:
"Il principe azzurro e' un bastardo", di Roman M. Koidl.

Dopo aver dato un'occhiata veloce, ho deciso di comprarlo e ho cominciato a leggerlo.
Sono ancora alle prime pagine, quindi un parere globale ancora non sono in grado di darlo, ma finora l'ho trovato interessante e vi riporto qualche spezzone, preso qua e la', che mi e' sembrato un buono spunto di riflessione.



" Gabriella era un art director di una rivista di life style e moda e viveva ad Amburgo.
Era una trentenne molto attraente. Insieme a Gabriella, conobbi anche Matthias, il suo amico, Il suo fascino giovanile, lo stile sciolto, la capacita' di trovarsi a suo agio in qualsiasi ambiente lo identificavano con il classico tipo "cosi' dolce!" che tanto piace alle donne.
" Ci frequentiamo da un anno" disse Gabriella "e siamo molto felici".
La fissai negli occhi. Tutte balle, pensai: lei e' scontenta di se', di lui, della situazione.
Il suo racconto non si adattava affatto a cio' che gli occhi e l'atteggiamento del corpo dimostravano.
Pero' si abbracciavano, si stringevano e parlavano con grande entusiamo di un futuro viaggio alle Maldive.
Al ritorno dalle Maldive Gabriella mi telefono' per chiedermi di vederci.
"Io e Matthias ci siamo lasciati", disse.
Durante il loro rapporto, Matthias era rimasto in contatto con la sua ex e il suo bambino.
Proprio il piccolo, a cui si era affezionato, ma che non era figlio suo, era stato il pretesto per vedere regolarmente l'ex compagna.
Gabriella mi ha raccontato tutto l'inganno che durava da tempo e quanto Matthias fosse bravo a "parcheggiarla" quando non aveva voglia di lei, per poi riattivare, poco dopo, quella specie di amore e proseguire il loro rapporto.
E' un vero andamento a yo yo, in cui gli uomini sanno meravigliosamente tenere lontana una partner a proprio piacere, per poi riconquistarla con le scuse piu' geniali.
Purtoppo, la maggior parte delle donne, non si capacita che tale situazione non sia basata sui sentimenti.
Questa tipologia di compoirtamento e' infatti solo un gioco, incentrato intorno all'esercizio del potere e al rafforzamento della consapevolezza del proprio valore, e per gli uomini tale scambio diventa particolarmente interessante se l'avversario, ovvero la donna, ha una personalita' forte e affascinante..
Allora l'impulso, il desiderio del gioco, si tramuta in assuefaione al gioco.
Con il concetto di "impulso" e "desiderio" non si intende in questo caso la s*ssualita' maschile, ma tutto ruota sulla capacita' di elevare se stesso, di potersi mettere al di sopra di un altro che si ritiene superiore.
Questa idea dell'"io riesco a fare tutto, io sono il piu' grande" non deve avere mai fine.
E cosi' si da' inizio ad una spirale insana, che si sviluppa in modo incredibilmente sottile:
l'inferiore cresce e acquisisce potere, a svantaggio della sua prtner, ignara.
"Ora vedremo quello che riesco a fare" indica esperienze significative di successo, ma al contermpo anche distruttive, che vanno a discapito di un altro essere umano.
Ed effettivamente, una donna che si trova in una simile situazione non se la passa bene: le partner che si fanno ingannare da questo modello, ricadono nel ruolo della "vittima".
Le donne interpretano molto spesso il ruolo della vittima, perche' sono state educate cosi'.
Cadere di tanto in tanto nella "trappola" di un uomo diventa pertanto un modello che segue un programma invisibile, per il quale c'e' bisogno di una vittima e di un carnefice.
La maggior aprte di questi uomini, in modo piu' o meno consapevole, trova stimolante inscenare liti e separazioni.
Da un lato per avere la strada spianata e iniziare nuove avventure ("Dopo tutto, in quel periodo non eravamo piu' insieme..."), ma anche per scoprire se il proprio fascino e' sufficiente per riconquistare la loro ex quando vogliono.
Piu' spesso si verifica questo andamento a yo yo, meglio e'.
I carnefici hanno pertanto la possibilita' di dimostrare tutto il proprio potere e cedere alla passione del giocatore:"Posso riuscirci ancora una volta, posso riprendermela quando voglio ancora una volta":
L'idea alla base:" Se ci riesco ancora signifca che lei e' ancora preda del mio fascino.
Anche se la cosa puo' suonare amara, ovviamente il gioco non ruota intorno alla partner, alla sua persona, alla sua natura, e persino al rapporto in generale, bensi' esclusivamente al desiderio di sentirsi onnipotenti, alimentato dalla capacita' di saper risolvere anche la situazione di separazione piu' estrema ("Vattene, non voglio rivederti mai piu'"), qualche giorno o qualche settimana dopo.
Gli uomini che hanno una scarsa considerazione di se' sfruttano le donne e la loro nostalgia di un rapporto solido e duraturo, per aumentare la propria sicurezza attraverso questi giochetti.
E cosi' Gabriella aveva perdonato ancora una volta il suo Matthias ed era partita con lui per le Maldive. Lei era consapevole delle avventure dell'uomo, di essere stata da lui tradita con la sua ex.
Riesce anche a spiegare con lucidita' la domanda sul perche' l'abbia sempre aspettato.
E allora si ripetono sempre le medesime parole, si vuole lottare per mantenere in vita il rapporto e poi si passa al desiderio di stare dalla sua parte, pur sapendo che non e' giusto, per convincersi che "adesso e' completamente cambiato".
Quando le donne vogliono chiudere gli occhi, non soltanto lo fanno, ma si tappano pure le orecchie."


Niente di nuovo di quello che gia' sappiamo, ma credo sia sempre utile rileggere cio' che non vuole proprio entrare in testa.

Mediatiamo, ragazze.